LA SUA VITA IN MONASTERO

Trova ospitalità nella casa del collegio delle suore della Penitenza, ubicata nei pressi della chiesa di San Domenico, dove oggi risiede la caserma storica dei Vigili del Fuoco. Nel giro di non molti anni, grazie alla presenza di Colomba, tale casa divenne attrattiva di molte donne tra cui spiccano i nomi di alcune famiglie storiche di Perugia. La sua professione del 1490 è un passo fondamentale della sua vita religiosa e impronta base della sua Comunità.

Dopo il suo arrivo a Perugia, Colomba trovò ospitalità presso la modesta casa del collegio delle suore della Penitenza, ubicata nel quartiere di porta San Pietro nei pressi della chiesa di San Domenico. In questa casa si formò un primo nucleo che, nel giro di pochi anni, divenne un vero e proprio monastero, accogliendo donne provenienti da famiglie dell’alta aristocrazia perugina, quali i Guidalotti, Ansidei, Baglioni, Bontempi, Graziani, Coppoli…
In quei primi mesi molta gente veniva a visitare Colomba, alcuni attratti dalla dolcezza e carità della sua parola consolatrice, altri per chiederle grazie, altri ancora spinti dalla curiosità di assistere a quei suoi strani rapimenti…
Nel giorno della Pentecoste del 1490, nella chiesa di San Domenico di Perugia, pronunciò i voti impegnandosi a vivere secondo la forma di vita collegiale di Caterina da Siena, fondata sulla regola dell’ordine della penitenza di San Domenico, osservando i voti di castità, povertà e obbedienza. Con il beneplacito delle autorità dell’epoca e con il loro sostegno economico ampliò la vecchia casa e, insieme a cinquanta consorelle che decisero di condividerne l’esperienza religiosa, vi fondò un monastero che lei stessa chiamò “monastero di Santa Caterina” titolo che rimase, lei vivente, e che, dopo la sua morte prese il suo nome o, come amerà dire il popolo, “Casa delle Colombe”. Godette particolare fama di santità sia per il rigore delle sue pratiche penitenziali che per gli straordinari doni soprannaturali posseduti (estasi, profezie, miracoli). La sua vita fu interamente dedicata alla preghiera, all’ascesi, ad alleviare il dolore dei sofferenti, alla pacificazione delle anime.