Oratorio di San Francesco dei Nobili

Oratorio di San Francesco dei Nobili

Uno scrigno dalle mille sorprese

Il 6 settembre 2019 l’Associazione Beata Colomba da Rieti viene fraternamente accolta dal Pio Sodalizio Braccio Fortebraccio in una importante e bellissima struttura privata che ci racconta di arte e di storia della nostra città.

Infatti, l’Oratorio di San Francesco dei Nobili, fu sede, sin dal 1319, della Confraternita dei Disciplinati di S. Francesco, divenuta nell’800 Pio Sodalizio Braccio Fortebraccio, società di mutuo soccorso tra i nobili perugini.

Esempio fra i più eccezionali del primo barocco perugino, l’oratorio si caratterizza al suo ingresso per i pregevoli stucchi opera dello scultore francese Jean Regnaud de Champagne (1675-1676), cui segue un ambiente più ampio che prevede una decorazione parietale con seggi in noce del perugino Mario Pace (1584) e fregi dell’eugubino Sciarra Bovarelli (1584).

I due seggi laterali in fondo sono di Giampietro Zuccari, autore anche degli intagli delle cornici che inquadrano le tele con soggetti cristologici e mariologici dell’artista perugino Giovanni Antonio Scaramuccia (1611). La grande pala d’altare con l’Assunzione di Cristo è del manierista michelangiolesco Leonardo Cungi (1558), ai lati i due dipinti con San Francesco d’Assisi e San Ludovico di Tolosa sono da riferire a Paolo Gismondi, allievo di Pietro da Cortona (1665), mentre sulla parete opposta sta la grande tela con la raffigurazione di Sant’Agostino e San Domenico di Bernardino Gagliardi (1657).

Il soffitto a cassettoni in legno dorato e intagliato fu realizzato da Girolamo di Marco detto il Veneziano e Maestro Ercole (1570-1574). Infine la sagrestia ospita il gonfalone processionale con la Flagellazione di Cristo, eseguita dal perugino Pietro di Galeotto (1480).

I pregevoli dipinti e gli stucchi sostituirono una precedente decorazione costituita da carte damascate e da figure di profeti anch’esse dipinte su carta per rispondere all’esigenza fortemente sentita di creare un luogo adatto al prestigio della potente confraternita.

 

 

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