LA SUA SCELTA DI VITA

Non giochi, ma penitenze. La natura diversa di Colomba emerse fin dall’infanzia quando non si dedicava a giochi ma a penitenze. A 12 anni rifiutò il matrimonio e la sua vita si modellò sempre di più sull’esempio di Caterina da Siena, tanto che – sui 20 anni – vestì l’abito del terz’ordine di san Domenico.

L’infanzia di Colomba fu tutta straordinaria: fin dalla più tenera età visse nella più completa disciplina del corpo; a tre anni si racconta che per fuggire “la molleça de lecto” vi ponesse sotto, pezzi di legna e spine; a quattro anni già digiunasse a pane e acqua ogni venerdì e altri giorni di vigilia. Ben presto manifestò la sua vocazione: appena adolescente, invece di dedicarsi ai giochi come tutte le bambine della sua età, con disappunto dei genitori, ogni giorno si recava nella chiesa di San Domenico di Rieti per ascoltare messa e pregare ai piedi di un crocefisso posto sull’altare maggiore oppure si appartava in casa dentro uno stanzino a pregare in solitudine senza curarsi del cibo né di altro. Dopo aver rifiutato, a 12 anni, le nozze con un giovane che i familiari avevano scelto come suo sposo e dopo aver combattuto e vinto le resistenze della famiglia che prefigurava per lei un futuro diverso, Colomba, attratta dalla figura di Caterina da Siena la cui Vita aveva conosciuta frequentando giovanissima la comunità reatina delle terziarie domenicane della Penitenza, la domenica delle Palme del 1486, sui vent’anni circa, vestì l’abito del Terzo Ordine di San Domenico. Da quel momento la sua vita, modellata su quella di Caterina da Siena, fu sempre più caratterizzata da eventi “straordinari”. Nell’estate del 1487, ormai circondata da una certa fama di santità , si recò a piedi al santuario domenicano di S. Maria della Quercia, presso Viterbo. Qui, di fronte all’immagine della Madonna, compì il suo primo esorcismo, liberando un’ossessa dal demonio.